L’idea di dar vita a Pasticceria Internazionale, come evoluzione della rubrica che curavo
da quattro anni su “Industrie Alimentari”, stava maturando nell’estate 1977. Una
frase di Renato Scalenghe accese la scintilla che ha generato la fase operativa: “Emilia,
la rubrica non basta, occorre fare qualcosa di più per i pasticcieri che meritano una rivista
tutta loro”.
Era ed è tuttora la verità: la Categoria merita tutta la nostra attenzione e la rivista è, da
sempre, il punto d’incontro che offre informazioni e stimoli per aggiornamento ed approfondimento.
Non solo, negli anni, grazie anche alle iniziative collaterali, ha favorito la circolazione
di idee e l’instaurarsi di amicizie tra colleghi. Sull’arricchimento di cultura professionale
si è innestato il fattore umano ed il dialogo si è esteso ben al di là dell’Italia: una visione
della pasticceria senza frontiere, che favorisce un flusso di reportage e scambi internazionali.
In questi trent’anni